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Addolcitore acqua: che cos’è e come funziona
Oggi si parla di addolcimento dell’acqua, ma cosa significa effettivamente rendere l’acqua dolce? Addolcire l’acqua significa eliminare calcio, magnesio e altri cationi metallici che conferiscono quel sapore più duro all’acqua del rubinetto. L’acqua, che proviene dall’operazione di addolcimento, si può ottenere usando addolcimento in calce o resine a scambio ionico.
L’acqua è definita dura quando la concentrazione di calcio e magnesio o altri minerali è superiore alla media. La durezza dell’acqua perciò è data dalla concentrazione di questi elementi. In generale sono considerate oltre 25°F.
Problemi causati dall’acqua dura
La presenza di ioni metallici nell’acqua può causare diversi problemi: per esempio, gli ioni tendono a interferire con l’azione dei saponi causando l’accumulo di calcare che ostruisce le tubature dell’acqua promuovendo la corrosione galvanica.
I problemi, che l’utilizzo d’acqua dura provoca, sono generalmente legati alle incrostazioni e ai depositi calcarei, sono perciò coinvolti tubature, condutture, rubinetti, elettrodomestici, impianti industriali, caldaie, boiler, pannelli solari, macchine del ghiaccio e del caffè, lavastoviglie. L’utilizzo di acqua addolcita permette di ridurre sensibilmente la quantità di detersivi e prodotti detergenti utilizzati e soprattutto riduce drasticamente usura e rottura.
Il modo più comune per addolcire l’acqua si basa sull’uso di polimeri a scambio ionico o sull’osmosi inversa.
Addolcitore d’acqua
Un addolcitore è una macchina in grado di scambiare, tramite apposite resine a scambio ionico, ioni di calcio e magnesio contenuti nell’acqua con ioni di sodio. L’acqua passando attraverso il letto di resine cede ad esse gli ioni di calcio (Ca2+) e quelli di magnesio (Mg2+) scambiandoli con ioni di Sodio. Periodicamente le resine hanno necessità di essere rigenerate con una soluzione satura di cloruro di sodio (sale ad uso alimentare) che automaticamente l’addolcitore aspira dal tino della salamoia. Tutte le fasi di rigenerazione dell’addolcitore avvengono generalmente in automatico ma possono essere avviate anche manualmente da un tecnico oppure dall’utente stesso.
Addolcitore a tempo o volumetrico?
L’addolcitore a tempo è consigliato laddove i consumi d’acqua sono costanti nel tempo, l’addolcitore volumetrico è consigliato dove questi consumi non sono costanti. Generalmente per utenze domestiche consigliamo un addolcitore volumetrico in quanto la macchina ha la capacità di memorizzare la media dei consumi giornalieri degli ultimi 20 gg e se non è in grado di fornirla, tenendo conto dei litri d’acqua consumati fino a quel momento, durante la notte avvia la rigenerazione delle resine. Questo permette un risparmio di acqua e sale in quanto le rigenerazioni delle resine avvengono a seconda dell’acqua consumata.
I parametri che servono per il dimensionamento di un addolcitore sono i seguenti: durezza dell’acqua da trattare, consumo medio giornaliero.
Manutenzione di un addolcitore
La manutenzione principale di un addolcitore è di assicurarsi che il tino della salamoia contenga sale (grosso o in pastiglie), così che al momento della fase di rigenerazione l’addolcitore possa aspirare salamoia senza problemi. Questo è anche l’unico costo d’esercizio della nostra macchina.
Le resine, quindi, vanno riattivate nel momento in cui iniziano a scarseggiare gli ioni di sodio che sono stati persi man mano durante gli scambi. Questa riattivizzazione può avvenire attraverso il lavaggio con una soluzione concentrata di acqua e cloruro di sodio. Come funziona l’addolcitore e la riattivizzazione delle resine? Un moderno addolcitore è formato da un cabinato dove va inserita la soluzione di acqua e sale, una bombola che contiene le resine, e una valvola elettromeccanica o elettronica che serve per far passare l’acqua dall’addolcitore alle resine.
Tale valvola inoltre, regola anche lo scarico dell’acqua satura nonché il prelievo della soluzione salina quando bisogna effettuare la rigenerazione delle resine. Proprio per eseguire questa operazione, qualsiasi addolcitore deve includere un dispositivo automatico per poter effettuare la rigenerazione almeno ogni quattro giorni. La rigenerazione delle resine può essere effettuata tramite un sale sodico di acido forte in soluzione satura. Diversamente dalla demineralizzazione l’addolcimento non elimina i solidi disciolti ma tende a modificarli chimicamente.
L’acqua addolcita tratta tutto con dolcezza
- Il lavaggio risulterà più facile ed economico, si ridurranno i consumi di detersivi, abiti e biancheria saranno più freschi, più morbidi e puliti;
- Posate, piatti e bicchieri non usciranno dalla lavastoviglie alonati e macchiati;
- Caldaie, scaldabagno, tubazioni, rubinetti non saranno più incrostati di depositi di calcare. Il flusso dell’acqua non rallenterà, le valvole non si ostruiranno,il consumo di energia sarà ridotto e gli impianti dureranno molto più
- Non vedrete più antiestetiche macchie e striature sui sanitari e sui pavimenti perch´ l’acqua decalcificata elimina ogni traccia residua di sapone e di detergente;
- Lavastoviglie, forni, macchina del ghiaccio, macchina del caffé, e qualunque attrezzatura della cucina che ha contatto con l’acqua non resteranno incrostati e dureranno di più;
Elenco dei principali addolcitori
ADM è un addolcitore manuale per la rimozione degli ioni calcio e magnesio della serie ADM che trova impiego per lavastoviglie, lavatrici, macchine da caffè, pretrattamento impianti d’osmosi, piccole caldaie e in qualunque altra situazione in cui si richiede una diminuzione o la completa riduzione della durezza presente in acqua.
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